martedì 29 dicembre 2015

DAL BASSO#12 - La ragazza che sapeva troppo - Mario Bava - 1963



Per me, che ne conosco solo i film successivi, insomma, quelli a colori, La ragazza che sapeva troppo è un'opera inattesa, quasi irriconoscibile, nel mio personale percorso della filmografia baviana. Come già detto, lo è principalmente per un motivo, il bianco e nero invece dei saturissimi colori del maestro italiano; ma anche altri sono i punti che differenziano questo film e mi piacerebbe sviscerarne i contenuti nel corso della recensione.

sabato 19 dicembre 2015

TELEVISIONE#6 - Fargo - Season 02


Ok, la prima stagione di Fargo è una di quelle serie che, mentre la guardi, ti garba e piaciucchia e nulla più; ed invece, con sorpresa, a distanza di tempo, la si scopre impressa nella memoria e con piacere si ricordano inquadrature e personaggi e idee meravigliose. È con questo spirito che mi preparo ad affrontare la seconda stagione, sapendo che ci vorrà tempo ma attendendo grandi soddisfazioni.

martedì 15 dicembre 2015

VISIONI - Chinesisches Roulette - Roulette Cinese



Se la persona fosse una moneta, quale moneta sarebbe? E se fosse un animale? Se questa persona dovesse andare per sempre su un'isola, cosa porterebbe con sé? Un'altra persona, un libro oppure cosa? Se voi doveste dipingere questa persona, cosa vedremmo nel quadro? Quale scrittore avrebbe potuto inventare questa persona? Quale tipo di morte meriterebbe questa persona? Questa persona si può identificare meglio come: una madre, una puttana o una santa? Supponiamo che ci attacchi uno squadrone della morte o qualcosa del genere e la persona che avete scelto potesse decidere chi di noi otto sopravvivrà, chi sceglierebbe? Cosa sarebbe stata questa persona nel Terzo Reich?

giovedì 3 dicembre 2015

DAL BASSO#11 - Giornata nera per l'ariete - Luigi Bazzoni - 1971



Luigi Bazzoni, grande regista italiano enormemente sottovalutato (ca va sans dire), ha all'attivo solo quattro lungometraggi cinematografici; il suo terzo film è questo Giornata nera per l'ariete, 1971, un giallo à la Argento, se si può dire e fare, come paragone.

lunedì 23 novembre 2015

VISIONI - N. a pris les dés...



N. a pris les dés... segue il precedente L'éden et après di un anno; non è un altro film, come già accennato nella recensione dell'opera del 1970, e allo stesso tempo lo è: il regista ha lavorato sulle stesse immagini cercando di costruire qualcosa che, svincolandosi dalla trama (?), risultasse completamente nuovo.

martedì 17 novembre 2015

VISIONI - L'éden et après - Oltre l'Eden



La forma, non capisci? La forma, che per bastare a se stessa deve deformarsi. Anzi peggio: deve deformare la realtà. Così Witkiewicz nel suo Insaziabilità, e cos'altro aggiungere? Oltre l'Eden sta tutto qui, nella favolosa citazione, e aggiungere altro sarebbe superfluo, ma ci proverò.

sabato 14 novembre 2015

CORTI #3 - The house is black



Bisogna, per forza, iniziare parlando di Forough Farrokhzad: poetessa iraniana influentissima e di conseguenza bandita per lungo tempo all'interno del mondo islamico; divorziata, indipendente, attivista, incarnava alla perfezione ciò che non doveva essere una donna musulmana negli anni'50. Muore all'età di 32 anni nel 1967; prestissimo, insomma, ma non prima di aver consegnato ai festival di tutto il mondo l'acclamato documentario The house is black, un corto di 20 minuti incentrato sul mondo dei lebbrosi di Tariz, a nord dell'Iran.

giovedì 5 novembre 2015

VISIONI - Buzzard



Buzzard, ossia avvoltoio, titolo pazzesco e perfettamente descrittivo, è un film del 2014 firmato Joel Potrykus, alla sua seconda prova sulla lunga distanza filmica dopo Ape del 2012 (che ho messo, ovviamente, in watchlist).

martedì 3 novembre 2015

DAL BASSO#10 - La corta notte delle bambole di vetro - Aldo Lado - 1971



La corta notte delle bambole di vetro è un cultissimo enorme dei '70 italiani, ed a ragione, se si può dire; è il 1971 e il regista è Aldo Lado, qui al suo esordio. Il titolo è evocativo e molto bello, se si può dire ed essere banali, anche se poco ha a che fare con lo sviluppo della storia.

venerdì 30 ottobre 2015

VISIONI - Puffball



Cosa dire di un film che è già un disastro dopo tre minuti tre? Cosa aggiungere a ciò che le immagini evidenziano senza difficoltà? Partiamo dall'inizio. Nicolas Roeg, nel 2007, ha 79 anni e ormai da una ventina d'anni è stato dimenticato da critica e pubblico; i suoi ultimi film degli anni '80 sono stati flop clamorosi e annunciatissimi, e ormai il regista inglese dirige solo straight to video o film per la tv.

martedì 27 ottobre 2015

CORTI#2 - At land



At Land, 1944, è un cortometraggio di Maya Deren, una dei padri (madri) fondatori del cinema d'avanguardia statunitense, notissima ai più per Meshes of the afternoon, capolavoro surrealista del 1943. Un anno prima, insomma, e volenti o nolenti (?) il confronto è inevitabile, per temi, tecnica, sviluppo, percorsi possibili; rimane costante, una certezza, il talento cristallino di una regista nemmeno trentenne, la sua influenza per ciò che viene dopo, la sua contemporaneità.

giovedì 22 ottobre 2015

MONO#2 - Victor E. Nieuwenhuijs e Maartje Seyferth - Corpi e ossessioni



Victor E. Nieuwenhuijs e Maartje Seyferth: una coppia, insomma; un certo sapore nordeuropeo e un interesse incredibile per ciò che è decadente, barocco, proibito. I due, insieme, sono la Moskito Film, casa di produzione attiva da più di vent'anni nel campo della produzione visiva, artistica e documentaristica. Ciò che accompagna la loro filmografia, come detto, è il gusto per la rappresentazione di pulsioni nascoste e inconfessabili, per il racconto di solitudini; l'intrecciarsi di questi due aspetti in un unico luogo, il corpo, culla di tutto ciò che ossessiona, confonde e perfora il genere umano, li ha portati a eleggere la sensulità e tutto ciò che è proprio della carne, della materia, come centro obbligato della loro ricerca. Bianco e nero o colori, pellicola o digitale, donne, uomini, continuo cambiamento, interessi diversi e manifesti, arte, musica: diversi sono i caratteri, i fattori, di questo percorso multiforme, travagliato, ostinato.

sabato 17 ottobre 2015

VISIONI - Tokyo Fist



Lo stile affascinante e originalissimo di Tsukamoto emerge sin dalle primissime scene: il montaggio è al limite dell'assurdo, del videoclip anni '90, e frammentatissimo, tagli non lineari, sui movimenti di camera, poca pulizia, estrema velocità; basta questo a conferire a Tokyo Fist l'etichetta di film personalissimo e anticonvenzionale, dall'estetica marcatamente tsukamotiana, e cult indiscusso del 1995.

venerdì 9 ottobre 2015

DAL BASSO#9 - Ma come si può uccidere un bambino? - Narciso Ibáñez Serrador - 1976



Ma come si può uccidere un bambino? è, aldilà del magnifico titolo, un cultissimo; nemmeno troppo oscuro né difficile da trovare, nel corso degli anni ha raggiunto una discreta fama, meritata.

martedì 6 ottobre 2015

TELEVISIONE#5 - The Jinx - Miniseries



La prima puntata è, forse, la più debole, forse, ma successivamente si è come risucchiati, coinvolti, distrutti. The Jinx, 2015, Andrew Jarecki alla regia, targa HBO, tutto perfetto, insomma, per quella che è una delle serie più osannate quest'anno dalla critica, dal pubblico, dalla giustizia.

giovedì 1 ottobre 2015

TELEVISIONE#4 - Show me a hero - Miniseries



Per me, umile parere, dopo un solo episodio era già serie dell'anno 2015. Show me a hero, l'ultima creatura di David Simon, inizia alla grandissima. New York, Yonkers, 1987-1994, Oscar Isaac (che ormai potrebbe fare tutto, benissimo, ed infatti, ora, Star Wars!) è Nick Wasicsko, novello Tommy Carcetti, antesignano di, che, grazie ad un errore politico del sindaco in carica, riesce a farsi eleggere. E ora?

sabato 26 settembre 2015

DAL BASSO#8 - Sei donne per l'assassino - Mario Bava - 1964



È il 1964 e c'è qualcuno, in Italia, che è avanti di tanti, tantissimi, anni: il suo nome è Mario Bava. La produzione è italo-franco-tedesca (come si può intuire dai favolosi titoli di testa), il cast internazionale, tra cui spiccano i nomi di Eva Bartok e Cameron Mitchell, protagonisti indiscussi della pellicola.

sabato 12 settembre 2015

VISIONI #31 - Alpeis



Alpeis, il terzo lungometraggio firmato Lanthimos, arriva due anni dopo il capolavoro, il Kynodontas ormai famosissimo; pronto a rinnovarsi, desideroso di proseguire, il regista greco consegna al pubblico di Venezia una delle opere dal soggetto più originale ed affascinante degli ultimi anni.

giovedì 10 settembre 2015

TELEVISIONE#3 - Mr. Robot - Season 01



1. eps1.0hellofriend.mov
Ok, c'è dentro tutto, Matrix, Fight Club, Utopia, e anche nulla di quanto era mai stato messo in TV, nulla di preparato quanto meno. Il protagonista, alla grandissima, è Rami Malek, grande carriera alle porte (da me notato in Short Term 12), sguardo allucinato, felpa nera col cappuccio, ingegnere informatico, hacker di notte, fuck society. Gli altri: Gloria Reuben, invecchiata benissimo, direttamente da E.R., Portia Doubleday, nome bellissimo e Youth in Revolt, Christian Slater, leggermente, almeno in questo primo episodio, bolso e scoppiato, come se cercasse l'overacting a tutti i costi. È scritta molto bene, qualche pecca qua e là ma si perdona, il protagonista funziona da dio, il fatto di controllare le persone online per capire veramente quello che sono è messo in scena per la prima volta e fa paura, quello che deve fare, visivamente molto bene, il parco divertimenti abbandonato è una trovata fantastica. Sono in ritardo, lo ammetto, la prima puntata è online da quasi un mese e mi sono ridotto all'air time televisivo, ma sono curiosissimo: il pilot funziona, e Mr. Robot è stata già rinnovata per una seconda stagione. Non mi è piaciuto: lo sguardo del nuovo villain che nota il cambio di buste, troppo telefonato, troppo ancorato a un'idea di buoni-cattivi televisivamente anziana. 

mercoledì 2 settembre 2015

VISIONI#30 - Memories of Murder



Memories of Murder (Salinui Chueok il titolo originale) è quanto di più esemplare ci sia, forse addirittura con attributi di paternità, del cinema sudcoreano degli anni zero e successivi. Provocante e disturbante, non in dose eccessiva né esplicita, ottima fotografia, score magnifico, e soprattutto la capacità di unire un registro comico e una storia altamente drammatica, esasperante, terrificante, raccontandola dal punto di vista della polizia.

martedì 25 agosto 2015

VISIONI #29 - Paradise: Love



Il primo film della trilogia Paradies, Liebe (Love), è riconoscibile come Seidl allo stato puro sin dalle primissime inquadrature: gli autoscontri e un gruppo di disabili, la provincialità, l'emarginazione, la bruttezza esteriore, quotidiana, distruttiva. È, forse, per questo che Teresa, una magnifica Margarethe Tiesel, incredibile, decide di regalarsi (per il proprio compleanno?) una vacanza in Kenia, senza figlia (protagonista del terzo capitolo Hope), sola, finalmente.

martedì 4 agosto 2015

TELEVISIONE#2 - True Detective - Season 02



1. The Western Book of Dead
Due righe sul primo capitolo della nuova stagione di True Detective: la sigla nuova è bellissima, a livello della precedente, colori più saturi e luci spot ovunque, del resto, il cambio di ambientazione si fa sentire (parecchio?); I’ll come back and butt fuck your father with your mother’s headless corpse on this goddamn lawn, ovvero Colin Farrell, per ora, una spanna sopra gli altri, mi intriga parecchio il personaggio di Taylor Kitsch, pazzo, impotente, faccia divina e sbilenca, potrebbe essere un disastro come la (La) sorpresa, Vince Vaughn, per dirlo all'italiana, gigioneggia, ma d'altronde era quello su cui ero più tranquillo, Rachel, purtroppo, per ora rimandata, non ha la faccia, e sembra avere un personaggio stereotipato e banale, quindi 1 Colin 2 Taylor 3 Vince (appena avrà scena ciao a tutti) 4 Rachel; dove cazzo è finito l'aspetto mistico esoterico?; sembra un vecchio noir, personaggi di contorno pazzeschi; la scrittura pare dilatatissima, per venti minuti non si è capito nulla, i dialoghi sono sempre alla ricerca di, la forzatura è pronta e attende; Justin Lin se la cava alla grande per ora, fotografia ottima, ma è sulla lunga che si vedrà il confronto; It's my least favorite life.

venerdì 31 luglio 2015

CORTI #1 - Meshes of the afternoon



Al di là del fatto che è uno dei corti più famosi e apprezzati di sempre (almeno per quanto riguarda la critica), Meshes of the afternoon di Maya Deren ha il grande e indubbio pregio di risultare contemporaneo anche a uno spettatore di oggi e di anticipare un sacco di temi futuri, dallo sci-fi a Lynch (che è ormai un genere a sé).

sabato 25 luglio 2015

DAL BASSO #7 - Il rosso segno della follia - Mario Bava - 1970



Visivamente, Il rosso segno della follia, 1970, è una delle opere minori baviane meglio riuscite, sia a livello di fotografia che di regia vera e propria.

domenica 19 luglio 2015

VISIONI #28 - Kinetta



La sensazione di aver scalfito solo la superficie rimane forte, a fine visione; rari, rarissimi sono i casi in cui film, di narrazione si intende, sono ridotti così all'osso, così all'essenziale. Yorgos Lanthimos, in Kinetta, 2005, distrugge ciò che deve distruggere, il cinema del troppo, e con uno stile incredibilmente personale, quasi al di là della definizione possessiva, propone un'alternativa al racconto, alla trama, alla fabula.

giovedì 16 luglio 2015

VISIONI#27 - Hannah takes the stairs



Regia di Joe Swanberg, è vero, ma Hannah takes the stairs è un lavoro soprattutto collettivo, i nomi alla sceneggiatura sono quelli degli attori e delle persone attorno, di tutti loro, del mondo parallelo. C'è Andrew Bujalski, ci sono i fratelli Duplass, Greta Gerwig, ovviamente, e poi Ry Russo-Young, Aaron Katz nei ringraziamenti, tutti, davvero.

domenica 12 luglio 2015

VISIONI#26 - Vendredi Soir



Va bene, Claire Denis mi piace molto, porta avanti con convinzione una rappresentazione del mondo non semplice, non cinematografica nel senso più aderente al significato, niente trama né personaggi, niente evoluzioni, difficoltà, superamento, lieto fine (banale, ma va detto).

mercoledì 1 luglio 2015

VISIONI#25 - Sans toit ni loi - Senza tetto né legge



Agnès Varda, nota regista francese, una certa idea di cinema, nel 1985 consegna agli spettatori di Venezia (Leone d'oro) Sans toit ni loi, un soffocante racconto sulla libertà, sulla vita, sull'essere umano. 

sabato 27 giugno 2015

DAL BASSO#6 - L'invenzione di Morel - Emidio Greco -1974



È difficile descrivere a parole un'opera come L'invenzione di Morel, atipica in maniera quasi disturbante, irrazionale nel complesso della cinematografia italiana (e non solo?) contemporanea. Emidio Greco (di cui ho visto solo Una storia semplice, buon film) dirige nel 1974 quello che, nelle intenzioni, vuole essere un adattamento, il migliore dei possibili adattamenti, come sempre, nonché l'unico in questo caso, del romanzo di Adolfo Bioy Casares.

VISIONI#24 - Bully



Bully, 2001, è il terzo film di Larry Clark; per posizionarlo all'interno della sua filmografia, è post Kids e pre Ken Park, i due film più famosi. L'inizio è subito clarkiano, giovani, sesso dappertutto, primi piani stretti e curiosi. È personale, come sempre, è suo, una firma ingombrante ed estremamente riconoscibile, con un pretesto di trama, un omicidio, dei colpevoli, degli innocenti (?).

venerdì 19 giugno 2015

DAL BASSO#5 - 5 Bambole per la luna d'agosto - Mario Bava - 1970



Non è un film pienamente riuscito, lo stesso Bava lo considera uno dei suoi peggiori, questo 5 bambole per la luna d'agosto del 1970 (a cominciare dal titolo), eppure, come al solito, un film del maestro italiano ha sempre numerosi motivi di interesse. Innanzitutto il suo fascino decadente, quasi kitsch, con dei personaggi svuotati e stereotipati, il cui motivo di attrazione risiede proprio nell'assenza di costruzione, di studio caratteriale, di verità.

mercoledì 17 giugno 2015

VISIONI #23 - Performance - Sadismo



Nel 1968 (uscirà due anni più tardi), Donald Cammell (produttore, autore, co-regista) e Nicolas Roeg dirigono questo cult allucinato e moderno nonostante i quarant'anni ormai trascorsi; Performance (Sadismo è il titolo italiano, superfluo ogni commento) è un racconto contemporaneo (quasi in diretta) dei cambiamenti della società, delle città, della musica di fine anni '60.

lunedì 15 giugno 2015

VISIONI#22 - Blackhat



Premettendo che Michael Mann ha molti meriti, e forse enormi, i meriti, nel campo action-cinema di genere-americano tout court, inizierò elencando le cose che di Blackhat, sua ultima opera, 2015, flop annunciatissimo, non mi sono piaciute: la colonna sonora, o meglio lo score, la cui paternità pare dubbia, ci sono state delle diatribe a proposito dell'utilizzo o meno di buona parte della produzione specifica per il film di Hatty Gregson-Williams (paternità accettata da Atticus Ross e, a sorpresa, da The Haxan Cloak, wow! sembrerebbe, eppure Michael Mann si diverte a tagliare e incollare a suo piacimento brani e pezzi, regista vero in un mondo finto, e il risultato è un disastro); l'uso di più camere differenti: apprezzo la scelta di andare fully digital, ma nelle sequenze di azione più pura sono evidenti inquadrature e intere scene a risoluzione più bassa, quasi televisiva, e la fluidità ne risente, così come il livello della fotografia, per il resto estremamente alto (come al solito); gli attori, dio!, gli attori, banale eppure vero, o forse sono i dialoghi, insomma, i dialoghi e/o gli attori, incapaci di o soggetti a, insomma, il punto è questo.

venerdì 12 giugno 2015

VISIONI#21 - Lola - Donna di vita



È un film incredibilmente vitale, Lola di Jacques Demy (in italiano, Donna di vita, dio!, manco fosse un dramma russo e lacrimoso degli anni '20 su una prostituta religiosa e le sue difficoltà, titolo orribile), vitale e divertito, gioioso, raffinato. Non è un musical, genere per cui Demy, qui al suo primo lungometraggio, diventerà noto, eppure la musica ha estrema importanza: l'Allegretto di Beethoven, il jazz dappertutto, musica, champagne, la bellissima sequenza cantata, ballata, interpretata da Lola, Anouk Aimée.

giovedì 11 giugno 2015

VISIONI#20 - Dance Party, USA



C'è una certa idea di cinema nel percorso di Aaron Katz, evidente anche nel successivo Quiet City, per cui ciò che vediamo non è importante quanto quello che ci viene raccontato (esplicitamente ed implicitamente) e in cui chiunque ha una storia e, di conseguenza, merita attenzione totale.

martedì 9 giugno 2015

DAL BASSO#4 - La donna del lago - Luigi Bazzoni, Franco Rossellini - 1965



1965, quindi qualche anno prima del vero e proprio sviluppo del giallo all'italiana, dei topoi, dei simboli dell'occulto, del sangue e delle droghe (e del J&B). Infatti, La donna del lago rifugge sin dall'inizio le convenzioni (non ancora nate): è differente con il suo bianco e nero, ancora fortemente legato al passato; è differente per l'assenza totale di violenza, solo qualche inquadratura rapida, casta, a fatto avvenuto, con la morte sempre fuori dalla scena, l'atto, perlomeno.

domenica 7 giugno 2015

VISIONI#19 - Funny Ha Ha



È iniziato e mi sembrava di vedere Stranger Than Paradise di Jarmusch, per il parlarsi addosso, per i luoghi, per il ciondolare in giro, il fare discorsi non importanti.

mercoledì 3 giugno 2015

VISIONI#18 - A stolen life - L'anima e il volto



È un discreto film, nulla di più, forse (?), anche se i primi venti minuti, fino alla comparsa della sorella, della seconda Bette Davis, di quella cattiva e pericolosa, sono scialbi, insignificanti, quasi da buttare. È la monotonia da cui Bill, un passivo Glenn Ford, vuole scappare, l'assenza di "crema sopra la torta"; se è tentativo cinematografico volontario è reso alla perfezione.

VISIONI #17 - Quiet City



Quiet City di Aaron Katz è palesemente parte del mondo indipendente statunitense, del mumblecore e delle camere a mano, esageratamente a mano. Sono 78 minuti, rarefatti?; 24 ore (forse qualcosa in più) in 78 minuti, quindi non rarefatti, assolutamente, eppure è questa l'impressione, dovuta al non calcare sulla trama, non forzare svolte innaturali, ma, finalmente, respirare.

sabato 30 maggio 2015

BEST#2 - La Jetée



Il comprit qu'on ne s'évadait pas du Temps, et que cet instant qu'il lui avait été donné de voir enfant, et qui n'avait pas cessé de l'obséder, c'était celui de sa propre mort.
La Jetée, enorme capolavoro di Chris Marker, del 1962, è un cine-foto-romanzo di 27 minuti; il suo senso sta tutto lì, nella frase in francese appena sopra, scandita con meravigliosa consapevolezza dalla favolosa voce di Jean Negroni, in assoluto miglior voix off della storia del cinema, insieme all'ipnotico Albertazzi de L'année dernière à Marienbad. 

mercoledì 27 maggio 2015

DAL BASSO#3 - Orgasmo - Umberto Lenzi - 1969



Orgasmo, 1969, è il primo film della tetralogia Umberto Lenzi - Carroll Baker; è un giallo psicologico in cui la protagonista, la sirena, la dea, Baby Doll, Carroll Baker, una ricchissima vedova americana triste e sola e innocente (o almeno così si presume, fine spoiler), è insediata da Lou Castel, cioè il pazzo per eccellenza, l'attore simbolo del periodo, e successivamente dalla sorella-amante-cugina.

venerdì 22 maggio 2015

VISIONI#16 - The Comedy



Come iniziare se non dicendo che è un film estremamente intelligente? The Comedy di Rick Alverson è intelligente da un punto di vista modernissimo e non scontato, intelligente in quanto è in grado di far pensare lo spettatore, di farlo riflettere sui propri schemi mentali, ricordi, piccoli gesti, grandi azioni.

giovedì 21 maggio 2015

TELEVISIONE#1 - Broadchurch - Season 02



La seconda stagione di Broadchurch, che nel 2013, con i primi otto episodi, aveva convinto tutti, critici, pubblico, spettatori casuali, donne e ragazzini, tutti, insomma, era un lavoro ottimo, inizia con la dichiarazione di non colpevolezza da parte di Joe Miller. E lo spettatore dice: ma come?

mercoledì 20 maggio 2015

DAL BASSO#2 - Reazione a catena - Mario Bava - 1971



Già solo i titoli di testa, insomma, i primi due cinque sette minuti, garantiscono per la colonna sonora: sarà magniloquente, tambureggiante, eccitante, dolce e perfida, sarà tutto, sarà altro. Il sottotitolo è Ecologia del delitto, quindi Reazione a catena - Ecologia del delitto, ecologia inteso come? Come relazioni umane terrene, forse, il perché e il modo in cui la gente reagisce e interpola le proprie azioni e quelle altrui, con fine il delitto.

lunedì 18 maggio 2015

VISIONI #15 - Shi gan - Time



È molto parlato questo lavoro di Kim Ki-duk del 2006; molto, troppo, rispetto ai suoi standard e a quello cui ero abituato (considerando che credo di essere uno dei pochissimi ad aver apprezzato Moebius).

venerdì 15 maggio 2015

DAL BASSO#1 - Le orme - Luigi Bazzoni - 1975



Florinda Bolkan (necessariamente si parte da lei) è stata, per un breve (ha importanza?) periodo, richiestissima in Italia, come attrice, donna, personalità. Nel film di Luigi Bazzoni, Le orme, del 1975, è assoluta protagonista di un bizzarro racconto sulla paranoia, sulla follia, sulla memoria. 

mercoledì 13 maggio 2015

VISIONI #14 - Demonlover



Wow, che film sbagliato! Mai mi sarei aspettato un film del genere da Assayas, mai, eppure eccolo qua, un parto mentale stuzzicante (?) e mal riuscito, editato senza direzione, senza intenzione.

martedì 12 maggio 2015

VISIONI #13 - Miss Violence



Il confronto con Kynodontas, oramai pietra di paragone per ogni film greco successivo e quindi necessaria fonte di ispirazione, inizia dai costumi, dal design scenografico pulito e pastello e impeccabile per poi sfociare nella rappresentazione di un ambiente familiare anormale, disastroso.

venerdì 8 maggio 2015

VISIONI #12 - Fear X



Fear X, 2003, si apre con le tende, le tende e una finestra, e queste tende si aprono a loro volta portandoci dentro gli occhi di Henry, John Turturro, e dentro ciò che vede, o ciò che crede di vedere.

giovedì 7 maggio 2015

VISIONI #11 - Sun don't shine



C'è tutto un mondo dietro Sun don't shine, il vero micro (macro) cosmo indie, finalmente, statunitense, quello del mumblecore e di Rick Alverson, quello, soprattutto, di Shane Carruth, qui produttore esecutivo, e della bellissima Amy Seimetz, attrice, regista, scrittrice, produttrice.
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