venerdì 22 maggio 2015

VISIONI#16 - The Comedy



Come iniziare se non dicendo che è un film estremamente intelligente? The Comedy di Rick Alverson è intelligente da un punto di vista modernissimo e non scontato, intelligente in quanto è in grado di far pensare lo spettatore, di farlo riflettere sui propri schemi mentali, ricordi, piccoli gesti, grandi azioni.




Quale è la storia, cosa succede durante il film? Niente. Niente, eppure... Niente. Un uomo grosso e odioso e oltremodo divertente (se non si è una minoranza, una donna, una maggioranza, un uomo, una qualsiasi cosa, non nascondo che potrebbe non far ridere, eppure, pensare, quello sì, bisogna essere aridi per non pensare, andare oltre la facciata, fine della tirata) gira per New York, cercando di passare il tempo, cercando di fermarlo, cercando di dimenticarsene. E cosa c'è di meglio che riderne, ridicolizzare le convenzioni sociali, morali, personali. È un film cattivo, in secondo luogo, quindi intelligente e cattivo, cattivo perché non lascia speranze, non lascia nulla se non malinconia, nonostante il sorriso (e le risate) per un'ora e mezza, la disperazione mascherata da malinconia. Funziona per episodi, cercando di colpire tutti senza evitare nessuno, giustamente, bisogna essere democratici, e soprattutto funziona perché pone l'uomo, il super uomo moderno (bianco, bell'aspetto, ricco) di fronte a delle maschere, ruoli più che persone, e ce ne accorgiamo perché viene incompreso, il povero Swanson, viene considerato maschera, macchietta, anche se è l'unica maschera indossata ma consapevole, vera in mezzo all'inconscio e all'abitudine. E, di conseguenza, diventa giardiniere, e i giardinieri veri lo guardano con stupore e i datori di lavoro lo considerano con accondiscendenza, e poi si parla solo spagnolo, i giardinieri hablan espanol e mille altri significati nascosti, e poi è tassista, 400 $ spesi per guidare venti minuti, e lavapiatti a 7.25 $ l'ora, e seduttore di donne sbronze e alternative, a cui basta dell'ironia su Hitler per essere conquistate, e ciclista e figlio di padre malato e Nick Nolte e vecchio schiavista del Sud e infine bambino, la verità, forse, per tutti, molto probabile.




Fa ridere tanto, si diceva, la scena in taxi con loro tre (c'è James Murphy dei compiantissimi LCD Soundsystem) che cantano no tip - hip hop - the radio's broke è divertentissima; fa ridere, appunto, perché il film è caratterizzato da un'atmosfera seria ed incredibilmente controllata, poche risate, tono di voce basso, attori pazzeschi (Tim Heidecker è wow!). Il film è prodotto dalla Jagjaguwar, super etichetta discografica, tra gli attori c'è Will Sheff, cantante degli Okkervil River; nella colonna sonora brani di Bill Fay, William Basinski e Gayngs (wow, di nuovo). E finisce al mare, la parabola di Swanson, e dove deve finire un film, se non al mare? Lo amerete e/o lo odierete, è comprensibile, ma una possibilità va data a The Comedy, la merita.

8

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