TELEVISIONE#1 - Broadchurch - Season 02
La seconda stagione di Broadchurch, che nel 2013, con i primi otto episodi, aveva convinto tutti, critici, pubblico, spettatori casuali, donne e ragazzini, tutti, insomma, era un lavoro ottimo, inizia con la dichiarazione di non colpevolezza da parte di Joe Miller. E lo spettatore dice: ma come?
E mi mancava, mi mancava senza che lo sapessi, i colori, la pulizia delle immagini, la profondità di campo enorme (forse si esagera, in qualche caso: alcune scene sembrano avere un rapporto focale di 1, addirittura; poi, il 75 % delle inquadrature è sotto i 35 mm, da cui la leggera deformità di visi, corpi, spazi), gli edifici architettonicamente fantastici, Alec Hardy e David Tennant, Ellie Miller (i pilastri della serie sono sempre loro), bloody qualsiasi cosa. Ed è girato da dio (!), riprese aeree incredibili, stupende, inventività, ricerca stilistica, l'episodio 5 mio apice personale; le scene in tribunale sono un esempio validissimo di come riuscire in uno spazio chiuso, squadrato, anche piatto, a muoversi, vedere, innovare (piano sequenza dell'episodio 7). I personaggi nuovi, purtroppo, non funzionano, assolutamente, zero emotività, zero espressività, Claire, Lee (soprattutto!), Ricky; il rientro del caso Sandbrook appare forzato, troppo. La narrazione funziona nel suo svolgimento e si sgonfia nel finale, a soluzione ottenuta o quasi, dopo i confronti e i faccia a faccia e le strette di mano e i viaggi in taxi, veri o presunti che siano. La terza stagione sarà cruciale: evolvere, muoversi oltre in maniera naturale o rimanere fermi a seguire ciò che la sceneggiatura ha già deciso per la comunità di Broadchurch?
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