mercoledì 17 giugno 2015

VISIONI #23 - Performance - Sadismo



Nel 1968 (uscirà due anni più tardi), Donald Cammell (produttore, autore, co-regista) e Nicolas Roeg dirigono questo cult allucinato e moderno nonostante i quarant'anni ormai trascorsi; Performance (Sadismo è il titolo italiano, superfluo ogni commento) è un racconto contemporaneo (quasi in diretta) dei cambiamenti della società, delle città, della musica di fine anni '60.




Ci sono citazioni dappertutto, Jim Morrison, Josè Luis Borges, Robert Johnson, Enrico Rastelli (wow!) e, nonostante questo, l'idea di semplice e arrogante name dropping non si manifesta, stiamo vivendo il momento; i personaggi fanno, semplicemente, loro stessi, senza sforzi apparenti, con libertà totale. James Fox è un gangster dal passato oscuro (ovviamente), riproponendo se stesso di The Servant di Losey; Mick Jagger fa Mick Jagger all'apice del suo magnetismo androgino e sensuale e musicale (colonna sonora pazzesca!); Anita Pallenberg è donna, diva, simbolo della controcultura, desiderio sessuale puro. Nonostante un inizio spinto, spintissimo per l'epoca, il film parte come un gangster movie cupo e violento e cattivo; i colori, la regia, il suo essere inglese sono modernissimi e allo stesso tempo radicati in una tradizione lunga e pesante. È una splendida evoluzione che il montaggio contemporaneo e spezzato (pre-tarantiniano) fa risaltare e vivere di vita propria, nell'attesa di quello che verrà. James Fox, infatti, decide di travestirsi da Johnny Rotten e tutto cambia; l'atmosfera diventa decadente e marcescente, Mr. Turner-Jagger fa il suo ingresso. È una rockstar dalla fama in caduta libera, alla ricerca della propria identità come artista, come uomo e quale miglior occasione di rinnovamento che un gangster, un maschio alpha pieno di segreti, in fuga da, un uomo confuso.




E dove nothing is true, everything is permitted tutto si mescola, chi è chi?, i funghi allucinogeni fanno il resto, l'uomo è veramente uomo?, specchi dappertutto, ribaltamenti di prospettiva, Anita Pallenberg psichedelica. E si cercano, questi due uomini, si influenzano, si spiegano, sembra Beckett, Samuel, e poi ci si sveste, anche metaforicamente, ci si riscopre, si diventa veri. La ricerca dell'identità ha il suo culmine nella favolosa sequenza videoclip di Mick Jagger in Memo from Turner, MTV anni prima, i gangster si spogliano, ripetono le battute a cui sono costretti, e di nuovo chi è chi, veramente? James Fox si sveglia e ha qualcuno a fianco nel letto, è Mr. Turner dico io, e sembrerebbe di sì, finalmente; si tratta, invece, di Lucy, l'amante di Mick e Anita, la casella mancante della scala Kinsey della situazione ed è già ora della resa dei conti finale, la performance si è conclusa. Mick Jagger e James Fox sono ormai la stessa persona (?), in due corpi, oppure Mick vuole morire (portami con te!) oppure è solo pazzia, solo allucinazione e quindi chi esce da quella casa, chi affronta il proprio destino? Nothing is true, everything is permitted.

8

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