venerdì 12 giugno 2015

VISIONI#21 - Lola - Donna di vita



È un film incredibilmente vitale, Lola di Jacques Demy (in italiano, Donna di vita, dio!, manco fosse un dramma russo e lacrimoso degli anni '20 su una prostituta religiosa e le sue difficoltà, titolo orribile), vitale e divertito, gioioso, raffinato. Non è un musical, genere per cui Demy, qui al suo primo lungometraggio, diventerà noto, eppure la musica ha estrema importanza: l'Allegretto di Beethoven, il jazz dappertutto, musica, champagne, la bellissima sequenza cantata, ballata, interpretata da Lola, Anouk Aimée.




Anouk Aimée che è memorabile nel ruolo da protagonista, indubbiamente viva, energica, magnetica, la sua risata, che arriva quando meno ci si aspetta, e che travolge tutti, sullo schermo e non. L'attrice francese (poi Fellini, poi Lelouch, per citarne due) emoziona e dona al personaggio ciò che Demy cerca di far emergere in tutto il film: la leggerezza, l'incapacità di provare rabbia e risentimento, l'amore, il primo amore, quello vero. Si balla, si canta e si cammina, si scopre Nantes, si scendono le scale scivolando sulla ringhiera; la fotografia degli esterni è fantastica, luminosa, contrastata, perfettamente definita nella nuova versione restaurata a cura del figlio di Jacques, Mathieu. Gli interni sono gestiti alla perfezione, i personaggi coesistono in scena, anche in stanze differenti, con prospettive ricercate e pulite. Tutti parlano meravigliosamente, con incredibile musicalità, domanda, risposta, domanda, esclamazione, risata, magnifico! Marc Michel, il Gaspard di Le Trou di Becker, ha, forse, l'unico personaggio che esce ridimensionato, fallito, ma l'averci provato, la decisione finale, quella di partire, sono l'anticamera del successo, sulle orme di Michel, l'uomo amato da Lola-Cécile. E tutto torna, ogni cosa: Cécile la ragazzina, Cécile la protagonista, l'isola nel Pacifico, le destinazioni delle navi, il marinaio e l'incontro di Lola col suo primo amore, e poi il barbiere contrabbandiere, i nuovi marinai alla fine, le scene in cui i personaggi intersecano le proprie esistenze, sempre inconsapevoli, incrociando sogni e dubbi, esperienze ed emozioni.





Altre due cose: la dolce dedica iniziale a Max Ophuls, vero eroe romantico, l'amore sopra ogni cosa, in qualche modo, di sicuro, fondamentale ispirazione per Demy; ed infine, gli splendidi passages di Nantes, dove i protagonisti si muovono e sperano, nell'attesa di una svolta: l'amore, ovviamente.

8

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