giovedì 30 aprile 2015

VISIONI #8 - Les Salauds



Da dove partire per descrivere Les Salauds? Dalla pioggia, ci consiglia Claire Denis, da quella lunga inquadratura della pioggia, che lava via, che pulisce, che non perdona, che rinchiude, che uccide. La storia: non si parla molto, si fuma, invece, tanto, tantissimo, ci sono conti in sospeso, un uomo mette un preservativo prima di fare sesso (incredibile!), tutto è sporco, ogni cosa, persona, azione è colpevole, bugiarda, perversa.




È un polar? Sì, forse, eppure molto personale; l'assenza di redenzione, l'incapacità di reagire, l'essere solo contro tutti, una serie di stilemi, insomma. Sono molti, quindi, i punti in comune con il neo noir francese; ma è, forse, solo il genere che entra in contatto con Claire Denis, le due rotte si incrociano, è quindi un subirsi e cercarsi a vicenda. Niente è esplicitamente detto, parlato, nessun personaggio racconta se stesso, il perchè, il come; è apprezzabile, sempre, la sottrazione, l'ambiguità, lasciare il necessario spazio allo spettatore che, autonomamente, comprende, con tempi diversi, propri, personali. La colonna sonora è strepitosa, i colori sono rivettiani, non esiste questo aggettivo (ma sarebbe bellissimo), ed infatti è molta, nota, l'influenza di Jacques Rivette sulla regista francese, questa volta esplicita, dichiarata. L'atmosfera è buia, sordida, brutale, enigmatica eppure sempre sincera, infallibile: niente ci viene risparmiato. 




Lola Creton, nella parte di Justine, nome sadiano, particolare notato da molti, pochi, certuni, è silente, eppure splendidamente efficace, pazzesca; avrà una carriera meravigliosa e ne sarò felice. Chiara Mastroianni è, vabbè, il padre, blabla, figlia d'arte, blabla, perfettamente centrata in un ruolo sottomesso e potente allo stesso tempo e quel finale, quel finale! Poi Vincent Lindon, la sua faccia, faccia, volto, viso, serve dire altro? E non è abbastanza, alla fine, giustamente, dobbiamo vedere tutto, come detto prima, non siamo risparmiati, se le cose succedono bisogna farle vedere; che differenza tra questa idea di cinema e quella di chi ha paura. Che coraggio!, criticabile, condannabile, cattivo, bastardo. Bastardi.

8

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