sabato 30 luglio 2016

DAL BASSO#17 - Chi l'ha vista morire? - Aldo Lado - 1972



Subito dopo La corta notte delle bambole di vetro, il buon Aldo Lado decide di proseguire la strada intrapresa nei meandri del cinema italiano dell'epoca e, con un cast davvero di prim'ordine, scrive e dirige "Chi l'ha vista morire?", giallo tipico e abbastanza notevole (perlomeno nella prima parte), dal sapore amaro e dall'influenza riconosciuta.

venerdì 22 luglio 2016

TELEVISIONE#10 - The Night Manager - Mini Series



È, stranamente, piuttosto facile introdurre The Night Manager, miniserie di quest'anno (per i posteri, 2016): BBC, Susanne Bier, John Le Carré, Hugh Laurie, Tom Hiddleston. Queste le parole chiave da cui partire per sviscerare i contenuti della serie, una delle più apprezzate dai critici, in questa prima metà del 2016.

giovedì 14 luglio 2016

VISIONI - Trans-Europ-Express



Seconda opera di Robbe-Grillet, cronologicamente appena prima di L'uomo che mente, Trans-Europ-Express è molto simile al lavoro successivo; la svolta dei colori è ancora lontana, molto, troppo, anche se c'è tempo, come per qualsiasi opera del regista francese, per funi, catene, inseguimenti, pistolettate, donne bellissime e morti di Trintignant.

mercoledì 6 luglio 2016

CORTI#7 - The heart of the world



Che poi, alla fine dei conti, non è affatto facile parlare di un corto di 6 minuti tutto incentrato sulla grandezza della narrazione (grandezza inteso come possibilità di) e sulla capacità di un certo tipo di cinema di esaltarne gli aspetti più puramente caratteristici; non è per niente semplice perché la figura in questione è Guy Maddin, qui già trattato con The forbidden room, nella cui recensione avevo iniziato esponendo gli stessi problemi di difficoltà di parola, di elaborazione, di pronuncia, e come fare quando la storia si ripete?

mercoledì 22 giugno 2016

VISIONI - L'uomo che mente - L'homme qui ment



Un altro esperimento di Robbe-Grillet, cos'altro?, questo L'uomo che mente; datato 1968 e pienamente corrispondente al profilo '60 della filmografia dell'autore, che come tutti sappiamo inizia con Marienbad (capolavoro supremo che influenzerà tutto il Robbe-Grillet successivo, o almeno quello finora da me visto, chiaramente), e quindi non ancora dedito alla sperimentazione anche visiva (o Dei colori) dei '70 (Oltre l'Eden, ad esempio), L'uomo che mente è una pellicola affascinante e stimolante, anche se con i limiti congeniti degli esperimenti cinematografici.

venerdì 17 giugno 2016

VISIONI - Subete ga kurutteru - Everything goes wrong



Lo ammetto, di Seijun Suzuki ho visto solo Branded to Kill. Ecco, l'ho detto (e se devo dirla tutta, non sono ferrato nemmeno sull'omonimo Norifumi, che comunque qui non c'entra molto, e di cui spero di parlare). Quasi da neofita, quindi, mi sono apprestato alla visione, e con un ricordo lontano, di una trama assurda, di fantastiche inquadrature e grande visione d'insieme.
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