DAL BASSO#9 - Ma come si può uccidere un bambino? - Narciso Ibáñez Serrador - 1976
Ma come si può uccidere un bambino? è, aldilà del magnifico titolo, un cultissimo; nemmeno troppo oscuro né difficile da trovare, nel corso degli anni ha raggiunto una discreta fama, meritata.
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Opera del regista spagnolo Narciso Ibáñez Serrador, anche alla sceneggiatura, anno 1976, è un film singolare, anche nella filmografia serradoriana (solo serie televisive e sceneggiati in seguito), quasi inclassificabile, thriller? horror? drammatico? film di denuncia? L'inizio è incredibile e terrorizzante: filmati d'archivio e dati numerici e musica angosciante si alternano, si incrociano, colpiscono; vediamo infatti scene della seconda guerra mondiale, della guerra delle Coree, del Vietnam, del Pakistan, il taglio è documentaristico, niente è censurato, tutto in mano allo spettatore, cadaveri, morte, umanità. L'occasione per parlare di un possibile dilemma etico, il piegare la Storia per i propri fini, per la propria storia, c'è ed è, in definitiva, l'aspetto più debole del film spagnolo, la denuncia che arriva e non fa male, la morale forzata di un'opera artistica.
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Parlare del film in sé, invece, è stimolante e soddisfacente: le invenzioni visive sono moltissime e divertenti, identificative del periodo storico; il montaggio è molto buono, rallentato quando deve esserlo e asfissiante nei momenti più intensi, ed anche la colonna sonora, il tema che ci segue in tutta la visione, è all'altezza e perfetta per aumentare il livello di inquietudine. Parlare della trama non è semplice, probabilmente sarebbe riduttivo nei confronti di ciò che il film vuole trasmettere, eppure eccola qua: una coppia inglese, pescatore amatoriale lui, incinta lei, arriva sull'isola (immaginaria) di Almanzora, Spagna ovviamente, alla ricerca di pace e tranquillità. Troveranno un mondo nuovo, in cui i bambini hanno preso il controllo, uccidendo tutti gli adulti, e quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi (spoiler). Il tema forte è, ovviamente, la scelta necessaria per i protagonisti sull'uccisione o meno di un bambino, figura innocente per antonomasia; e, in questo, Ma come si può uccidere un bambino? è fortissimo: riesce a rendere inquietante ciò che non lo è, i bambini, e lo fa in una maniera totalmente diversa dagli stilemi horror e dai canoni più tradizionali. Grande merito va, chiaramente, ai piccoli attori capaci, con le loro espressioni, di spaventare e turbare senza essere sopra le righe; il finale, amarissimo, ricorda in un certo modo quello altrettanto efficace, ed enigmatico, in un certo senso, di Reazione a catena di Bava. Insomma, un buon film, esemplare di un certo tipo di cinema, con idee vere e stimolanti, e che ancora oggi è capace di sorprendere, per spunti e inventiva.
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